9. Crescita personale

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Crescita Personale

Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto.

(V. Van Gogh)

Adoro questa frase!

Il tema di oggi non è espressamente legato al mondo immobiliare anche se io me ne avvalgo per operare con criterio e professionalità e far crescere il mio valore e quello di chi vuole operare con me giorno per giorno.

Un po’ di tempo fa ho incontrato in una delle tante bacheche online che ti compaiono “ad mentula canis” questa famosa frase del pittore olandese Vincent Van Gogh:

“Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto”

Questa frase mi permette di introdurre il tema della crescita personale , perlomeno la mia. Non sono un esperto, se vuoi toccare questi temi segui Andrea Giulodori di Efficacemente e Luca Mazzucchelli ad esempio; io ti racconto il mio punto di vista e ciò che faccio.

La crescita personale – e non intendo in altezza, ormai ho raggiunto da decenni 185 cm e penso che avrò solo un’inversione di tendenza in futuro 🤣 – in qualsiasi ambito, avviene, si forma e concretizza quasi come entità, al di fuori della famosa “zona di comfort“.

La crescita si ha nel momento in cui “rompiamo” gli schemi e metaforicamente parlando, quando ci alziamo dal comodo divano e andiamo a sederci su una sedia di chiodi;

Eh si! La magia avviene dopo essere stato a disagio, in un contesto nuovo, per alcuni provante; ti spoilero una cosa: nulla cambia nel stare sempre nel consueto.

Mi capita spesso di pensare e associare la crescita personale al cambiamento; penso al fare le stesse cose in modo diverso o a fare cose nuove applicando l’esperienza – del tipo: “in quell’occasione ho fatto così” – o fare cose nuove in modo nuovo.

Questa attitudine ti porta ad imparare e mettere in discussione te stesso in primis e poi il resto, il che significa crescere.

La crescita avviene quando non ci sentiamo a nostro agio, l’ho già scritto. C’è chi è predisposto e si butta nel nuovo con più facilità o forse è il caso di dire con più semplicità;

Ci sono persone che fanno più fatica, coloro che hanno una sorta di attrito con la propria zona di comfort; devono vincere questa forza contraria e poi si decidono a fare azione;

Infine gli individui che non fanno nessuna mossa ed è scacco matto! In questo aspetto hanno perso.

! “Ok, bene direi, grazie Massimo è chiaro! Ma allora devo buttarmi in ogni cosa nuova?

Ovviamente no! La frase va contestualizzata. Vincent – nemmeno fossimo amici 😉 – era un pittore e sicuramente si riferiva, mi immagino, al suo mondo.

In tutta verità però non è detto! Io personalmente cerco di uscire dal mio habitat in diversi campi, settori e situazioni perché so che la mia crescita in un determinato ambito potrà contaminare a aiutarmi a fare scelte più corrette in altri campi sia lavorativi che di vita; inoltre è un bell’allenamento.

COME FACCIO A USCIRE?

Come ho premesso, ognuno di noi reagisce diversamente e alcuni, addirittura, non reagiscono.

Come funziono io?

Non è facile decidere di fare una cosa che la si vede molto più grande di noi stessi, che può preoccupare e per alcuni destabilizzare.
Boom!

Partono mille paranoie. Una vocina inizia a darmi contro e a volermi limitare. A tenermi fermo, seduto della mia zona.
Ma come sappiamo, seduti comodamente non accade nulla e nulla cambia.
Allora cerco di reagire con consapevolezza; inizio a informarmi e approfondire; Ho una brutta malattia: la curiosità.

Cerco di raccogliere più informazioni possibile, e a volte, questo mi porta alla paralisi d’analisi. Ovvero ottengo il medesimo risultato: non faccio! Non mi muovo.

!”E a questo punto cosa fai allora?

Ora ti spiego. Quando non so fare una cosa, dopo aver passato la fase di raccolta dati, obesità mentale, paralisi d’analisi sempre accompagnato dalla vocina… semplicemente cerco di fare azione. Mi rendo consapevole che devo farlo. Seguimi bene perché questo ultimo passaggio è la mia chiave: la consapevolezza.

Se dovessi farti una lista della spesa potrei elencare i passi in questo modo:

1) Capisco che non so fare quella cosa
2) Ascolto la mia vocina che mi tira indietro, ma ormai la conosco
3) Raccolgo info, studio, ragiono etc
4) Prendo consapevolezza e mando a fanc*** la vocina. So che è solo una distrazione e non rappresenta la verità.
5) FACCIO!

Dentro la parola FACCIO ci sono mille sfumature; diverse strade e percorsi, tante emozioni e paure, è un insieme di aspetti che riguardano la tua vita e crescita appunto.
Ma alla fine, senza sminuire la cosa, l’equazione è semplice:

FACCIO = CRESCITA

  • E’ Facile? NO!
  • E’ Redditizio? SI!
  • E’ Worthy*? Assolutamente!

L’equazione come ho appena detto è molto semplice! Fare significa iniziare un percorso determinato da ricerca, studio, tentativi, analisi, azione per ottenere qualcosa di nuovo e diverso, siano essi risultati che fallimenti.

ANEDOTTO: “Come mi sento? Provo calore”

Calore! Quando esco dalla comfort zone, in misure diverse, mi accadono delle cose. 😁
Durante il punto 3. e il punto 5 di cui sopra, mi si accende la caldaia interna e produco calore. Mi immagino sempre una serie di ingranaggi che devono vincere un certo grado di attrito per girare con la giusta velocità, e come sai, l’attrito genera calore ;).
Più mi alleno e meno capita ma ricordo che le prime volte, sentivo il fuoco in viso e la sudorazione cresceva – Per fortuna non ho mai avuto un sudore forte e quindi nessuno se ne accorgeva o veniva steso a terra.

E alla fine?

Alla fine, molto spesso, quando arrivo alla conclusione del punto 5, mi guardo indietro e mi rendo conto di quanto era facile fare quell’azione e che castello di carta mi ero pre costruito nella mia mente per nulla.

CRESCERE UNA VOLTA NON BASTA

Ora una brutta notizia per te:

Crescere una volta non basta!

Vediamo cosa intendo; A corredo del tema della crescita personale ci associo un altro concetto: il ciclo, il looping come direbbero i fighi 😉

La crescita, a mio avviso, deve essere sostenibile e costante; può avere velocità diverse in funzione del momento storico personale ma è quasi un moto perpetuo.

La crescita si rallenta ma non deve fermarsi.
Personalmente ritengo che la vita deve essere un continuo entrare e uscire dalla zona di comfort.

La zona di comfort

Dirò di più, ci sono scuole di pensiero che mettono in discussione l’esistenza della zona di comfort; chissà forse hanno ragione. Se ci pensi, quando eri bambino, con i pori della pelle aperti ad apprendere cose nuove ovunque e da chiunque, dal camminare all’andare in bicicletta, eri in continua crescita e ricerca di imparare perché l’età e l’ambiente te lo richiedevano.

Per quanto mi riguarda, ci saranno momenti in cui “opero” dentro la mia zona di comfort che avviene quando ho raggiunto un certo livello di confidenza e conoscenza della cosa che non sapevo fare – specifica o generale che sia. Per poi, alla bisogna, alzarmi dal divano e riuscire dalla comodità e incamerare nuove esperienze che poi si trasformeranno in comfort per poi uscire e rientrare e uscire e rientrare e…

! “Ok, ok Massimo, ho capito! Piantala.

Hai ragione, scusa mi ero fatto prendere la mano come i leoni da tastiera.

Quindi per concludere:


“Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto”

A presto 😉

* Sei andato a vedere cosa significa Worthy? Volutamente non ti ho spiegato cosa significa worthy proprio per farti capire concretamente cosa significa “crescere”; se non sai il significato alza il culo e prendi un dizionario d’inglese e vai a vedere; oppure accedi a google e cerca la traduzione; insomma, FAI!

Un abbraccio


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